Bandi PNRR: Contributi a fondo perduto per la digitalizzazione e l’innovazione di imprese, associazioni, cooperative che operano nel settore della cultura.
Scritto da Giovanni Benaglia
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Novità in vista per le associazioni, le cooperative, le imprese e per gli Enti del Terzo Settore in genere, che operano nel settore della cultura e che hanno intenzione di mettere in cantiere, nei prossimi mesi, progetti o iniziative per incrementare le proprie attività. E’ stato pubblicato, infatti, da parte del Ministero dei Beni Culturali, l’avviso relativo alla concessione di contributi a fondo perduto a favore di imprese, associazioni, cooperative, enti del terzo settore in generale, che operano nei settori culturali e creativi e che vogliono realizzare innovazione e la transizione verso il digitale. I finanziamenti a fondo perduto rientrano nelle previsioni dei Bandi PNRR e fanno capo alla Missione 1 “Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura”, Componente 3 “Turismo e Cultura 4.0 (M1C3)”, Misura 3 “Industria culturale e creativa 4.0”, Investimento 3.3 “Capacity building per gli operatori della cultura per gestire la transizione digitale e verde”.
Le domande, da presentarsi on-line sul portale gestito da Invitalia, partiranno alle ore 12:00 del giorno 3 novembre 2022 per terminare alle ore 18:00 del giorno 01 febbraio 2023. Ricca la dotazione: 115 milioni di euro per l’innovazione e la digitalizzazione delle proprie attività.
Beneficiari del bando a fondo perduto.
Possono richiedere il finanziamento a fondo perduto:
- le imprese, sia società di capitali che di persone comprese le cooperative, che abbiano caratteristiche dimensionali di micro o piccola impresa;
- le associazioni non riconosciute, le fondazioni, le organizzazioni dotate di personalità giuridica no profit, nonché tutti gli Enti che rientrano nel Codice del Terzo settore, iscritti o in corso di iscrizione al RUNTS e che risultano costituiti alla data del 31.12.2020.
I requisiti che i sopra citati soggetti devono possedere al momento della presentazione della domanda sono:
- essere iscritti, se previsto dalle normative, nel Registro delle Imprese tenuto dalla Camera di Commercio;
- non essere in liquidazione, fallite o in concordato preventivo, liquidazione coatta amministrativa o volontaria e in amministrazione controllata o straordinaria;
-
essere in regola con le disposizioni vigenti in materia di normativa edilizia ed urbanistica, del lavoro, della prevenzione degli infortuni e della salvaguardia dell’ambiente;
-
essere in regola con il pagamento dei contributi previdenziali;
-
avere titolo a ricevere aiuti de minimis, e non essere incorsi in cause che ne hanno provocato il loro recupero, o la loro decadenza o essere incorsi in cause che ne hanno dichiarato la loro illegalità
Progetti ammissibili e durata
I progetti, per essere dichiarati ammissibili, non devono avere un importo superiore ad euro 100.000,00, al netto dell’iva, nel caso in cui questa non rappresenti un costo per il soggetto realizzatore. Nel caso, invece, sia un costo perché non si può operare la detrazione (come nel caso di associazioni prive di partita iva o in regimi forfettari), l’importo sarà considerato iva compresa. La durata del progetto non deve essere superiore a 18 mesi, a partire dalla data di accettazione del provvedimento di ammissione.
Gli interventi, per essere ammissibili, dovranno riguardare:
- la creazione di nuovi prodotti culturali e creativi per la diffusione live e online;
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la circolazione e diffusione dei prodotti culturali verso un nuovo pubblico e verso l’estero. Rientrano in questa casistica la veicolazione dei propri contenuti in streaming o la realizzazione di contenuti a favore di soggetti deboli;
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la realizzazione di attività per la fruizione del proprio patrimonio attraverso modalità e strumenti innovativi di offerta
-
digitalizzazione del proprio patrimonio con l’obiettivo di conservarlo o diffonderlo;
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l’incremento all’utilizzo del crowdsourcing e lo sviluppo di piattaforme open source per la realizzazione e condivisione di progetti community-based.
Gli interventi e i progetti devono rientrare nei seguenti ambiti:
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Musica;
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Audiovisivo e radio (inclusi: film/cinema, televisione, videogiochi, software e multimedia);
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Moda;
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Architettura e Design;
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Arti visive (inclusa fotografia);
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Spettacolo dal vivo e Festival;
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Patrimonio culturale materiale e immateriale (inclusi: archivi, biblioteche e musei);
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Artigianato artistico;
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Editoria, libri e letteratura.
Spese ammissibili al contributo a fondo perduto.
Le spese, per essere ammissibili al contributo a fondo perduto, dovranno riguardare:
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impianti, macchinari, attrezzature, arredi e mezzi mobili;
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beni immateriali quali licenze o concessione per programmi informatici, brevetti, licenze e marchi, nonché certificazioni, know-how e conoscenze tecniche, anche non brevettate;
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opere murarie fino al limite massimo del 20% del progetto di spesa ammissibile per l’adeguamento degli spazi in uso al soggetto realizzatore al nuovo progetto presentato.
Rientrano nel finanziamento, purchè nel limite massimo del 20% delle spese ammissibili e comunque funzionali al progetto stesso, le spese riguardanti il capitale circolante netto, come le materie prime per la realizzazione del progetto, le utenze dei locali, le spese del personale.
Importo del contributo a fondo perduto.
Il contributo a fondo perduto è pari all’80% delle spese dichiarate ammissibili, fino a un massimo di euro 75.000,00. Il contributo è erogato tramite una procedura valutativa, e non a sportello, per cui rimane indifferente il momento della presentazione della domanda salvo che questa, ovviamente, sia presentata nel periodo indicato in precedenza