Imprenditore vittima di estorsione: imputati condannati, risarcimento alle parti civili
Il Tribunale di Milano ha condannato un'intera famiglia, accusata di tentata estorsione ai danni di un imprenditore. Risarcimento alle parti civili, tra cui SOS IMPRESA.
Le indagini prima e il processo poi hanno permesso di accertare come un'intera famiglia - tra cui il padre, soggetto già coinvolto in attività criminali di storici boss insediati a Quarto Oggiaro - avesse posto in atto un'attività estorsiva (riconosciuta dai giudici nella forma del tentativo) nei confronti di un imprenditore attivo in Lombardia nel settore delle pulizie. Le minacce erano finalizzate ad acquisire quote della società della vittima, per poi sostituirsi del tutto al legittimo proprietario. A quest'ultimo venivano imposta inoltre l'assunzione di diversi operai, tutti pregiudicati. L'imprenditore (difeso dall'Avvocato riminese Davide Grassi), tuttavia, ha trovato il coraggio di denunciare quanto stava subendo, anche grazie all'appoggio dello sportello di SOS IMPRESA, associazione a tutela della libera impresa che si è poi costituita parte civile nel processo, con l'Avv. Gaia Galeazzi del Foro di Rimini.
Il 23 novembre scorso, il Tribunale del Milano, accogliendo le richieste del Pubblico Ministero Silvia Perrucci, ha così condannato tutti gli imputati: otto anni al capofamiglia e due anni alla moglie e alla figlia. Riconosciuto il danno patito dalle parti civili, i Giudici hanno poi disposto il risarcimento a favore dell'imprenditore e di Sos Impresa, alla quale è stato liquidato un danno di 10.000 euro.
Come riporta l'articolo di cronaca del giorno successivo, nell'ambito del processo si è assistito anche alla trasmissione degli atti in Procura per falsa testimonianza da parte di uno dei testi della difesa.
"Questa è solo una delle tante tristi vicende che emergono al Nord - commenta il presidente di SOS IMPRESA di Milano Ferruccio Patti - gli imprenditori non sempre hanno il coraggio di ribellarsi ai loro aguzzini".
(l'articolo è tratto da Repubblica del 24 settembre 2014, a firma di Sandro De Riccardis)