Contributi a fondo perduto per l’imprenditoria femminile: dall’Emilia Romagna un aiuto alle giovani imprenditrici.
Scritto da Giovanni Benaglia
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Incentivare lo sviluppo dell’imprenditoria femminile per superare e contrastare le disuguaglianze e le discriminazioni nel mercato del lavoro: questo l’obiettivo del “Fondo regionale per l’imprenditoria femminile e women new deal”, che la Regione Emilia-Romagna ha recentemente creato al fine di consentire lo sviluppo di attività imprenditoriali o professionali caratterizzate dalla prevalente presenza femminile.
Nello specifico lo strumento funziona quale complemento di due fondi attualmente esistenti che incentivano la crescita o il consolidamento di imprese. Si tratta dei fondi Starter e Microcredito.
Il funzionamento è assai semplice: chi farà richiesta di accesso a questi due ultimi fondi potrà, nel caso ricorrano i requisiti, potrà richiedere un contributo a fondo perduto pari al 40% dell’intervento ammesso fino a un massimo di 30.000 euro. Nel caso, ad esempio, di un progetto del valore complessivo di 50.000,00 euro, il Fondo Starter o Microcredito erogherà a fondo perduto 20.000,00 euro mentre la restante parte sarà sotto forma di prestito supportato dalla garanzia pubblica e a tasso agevolato.
I PROGETTI AGEVOLABILI:
I progetti che rientrano nell’agevolazione sono quelli che possiedono le seguenti caratteristiche:
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innovazione produttiva e di servizio;
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sviluppo organizzativo;
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messa a punto dei prodotti e servizi che presentino potenzialità concrete di sviluppo;
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consolidamento e creazione di nuova occupazione sulla base di piani industriali;
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introduzione ed uso efficace di strumenti ICT, nelle forme di servizi e soluzioni avanzate, con acquisti di soluzioni customizzate di software e tecnologie innovative per la manifattura digitale.
I REQUISITI DEL RICHIEDENTE.
I soggetti richiedenti, per rientrare nell’agevolazione prevista per l’imprenditoria femminile, devono rispettare i requisiti previsti dall’articolo 2, comma 1, lettere a) e b), della legge 25 febbraio 1992, n. 215. Nello specifico possono richiedere l’aiuto previsto dalla Regione Emilia Romagna:
- le società cooperative e le società di persone, costituite in misura non inferiore al 60 per cento da donne;
- le società di capitali le cui quote di partecipazione spettino in misura non inferiore ai due terzi a donne e i cui organi di amministrazione siano costituiti per almeno i due terzi da donne;
- le imprese individuali gestite da donne, che operino nei settori dell'industria, dell'artigianato, dell'agricoltura, del commercio, del turismo e dei servizi;
- le imprese, o i loro consorzi, le associazioni, gli enti, le società di promozione imprenditoriale anche a capitale misto pubblico e privato, i centri di formazione e gli ordini professionali che promuovono corsi di formazione imprenditoriale o servizi di consulenza e di assistenza tecnica e manageriale riservati per una quota non inferiore al 70 per cento a donne.
L’IMPORTO DELL’AGEVOLAZIONE.
Come già osservato, l’aiuto regionale è pari al 40% delle spese ammissibili, fino a un massimo di 30.000,00 euro. Il singolo progetto dovrà avere un costo ammissibile non inferiore a 8.000,00 euro.
L’istruttoria è gestita interamente da Artigiancredito, l’attuale gestore dei fondi Starter e Microcredito.